Introduce Marco Aime
Proiezione del film: L’ultimo metrò
€ 3.00Parigi 1942, occupata dai nazisti, e l’ultimo metrò, prima del coprifuoco, è alle venti e trenta. La gente non ha perso, né la voglia di far teatro, né quella di andarci. Il piccolo Théâtre de Montmartre è alle prese con l’allestimento di una commedia norvegese La scomparsa. Il suo direttore Lucas Steiner, ebreo, ha fatto credere di essere fuggito in America. Le sorti della compagnia e del teatro sono affidate a sua moglie, la prima attrice Marion, e al suo fidato collaboratore, il regista Jean-Loup Cottins. In realtà, Steiner è nascosto nella cantina del teatro e da lì, grazie all’abilità di Marion che lo va a trovare ogni sera, guida la regia dell’inconsapevole Jean-Loup. E proprio dalla cantina Lucas assisterà ai cambiamenti del suo matrimonio e del mondo. Uno dei più famosi film di François Truffaut, girato nel 1980 con un cast d’eccezione: Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Jean Piret, Andréa Ferréol, Heinz Bennent.
François Truffaut (1932-1984) è stato attore, regista, sceneggiatore, produttore e critico cinematografico. Protagonista del cinema francese tra gli anni Sessanta e Ottanta, partecipò alla corrente cinematografica denominata nouvelle vague, che traeva ispirazione dalla passata stagione del Neorealismo italiano, è diventato un punto di riferimento per la cinematografia mondiale. Tra i suoi film più noti: I 400 colpi (1959), Jules e Jim (1962), Fahrenheit 451 (1966), Baci rubati (1968), Il ragazzo selvaggio (1970), Le due inglesi (1971), Gli anni in tasca (1976), L’uomo che amava le donne (1977), Adele H. ‒ Una storia d'amore (1975), il premio Oscar Effetto notte (1973), L’ultimo metrò (1980), Finalmente domenica (1983) con la sua ultima compagna Fanny Ardant. Ha curato e scritto libri, fra cui: I film della mia vita (1978) per Marsilio, Le avventure di Antoine Doinel (1992) e Il cinema secondo Hitchcock (il Saggiatore, 2008).
François Truffaut & i Dialoghi
2017
2017
Il programma sarà disponibile a breve...
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Marco Aime, antropologo, scrittore, fotografo. Docente di Antropologia culturale all’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa Occidentale (Benin, Burkina Faso, Mali). Ha a lungo viaggiato, spesso fotografando i luoghi visitati e le persone che ha incontrato. Ha pubblicato favole per ragazzi, testi di narrativa e saggi, tra cui: Le radici nella sabbia (EDT, 1999); Il primo libro di antropologia (2008), L’altro e l’altrove (con D. Papotti, 2012), Il soffio degli antenati (2017) per Einaudi; Verdi tribù del Nord (Laterza, 2012); Gli specchi di Gulliver (2006), Timbuctu (2008), Il diverso come icona del male (con E. Severino, 2009), Gli uccelli della solitudine (2010), Cultura (2013), L’isola del non arrivo (2018), Il grande gioco del Sahel (con A. De Georgio, 2021) per Bollati Boringhieri; La macchia della razza (2013), Etnografia del quotidiano (2014), Conversazioni in alto mare (con R. Gatti, 2021), Il patto delle colline (2024) per elèuthera; Tra i castagni dell’Appennino (2014), Senza sponda (2015), Il mondo che avrete (con A. Favole, F. Remotti, 2020) per UTET; Comunità (il Mulino, 2019); Classificare, separare, escludere. Razzismi e identità (Einaudi, 2020); Confini. Realtà e invenzioni (con D. Papotti, 2023) per EGA. Per Add editore ha curato Atlante delle frontiere (2018) e pubblicato Pensare altrimenti. Antropologia in 10 parole (2020). Tra le ultime pubblicazioni La carovana del sultano (Einaudi, 2023), Di pietre, di sabbia, di erba, di carta (2024, per Bollati Boringhieri).