8 novembre - 1 dicembre 2019
ingresso gratuito
Inaugurazione 7 novembre
Triennale Milano, viale Alemagna 6, Milano
Orari di apertura della mostra
8 novembre - 1 dicembre 2019
martedì - domenica dalle 10.30 alle 20.30
Mostra a cura di Annalisa D'Angelo
Progetto: Giulia Cogoli
Produzione: Davide Daninos, Sveva Taverna
Organizzazione: Elena Ciompi
Grande affluenza per la mostra di Paolo Pellegrin, dopo il successo di Pistoia, anche alla Triennale Milano
Confini di umanità
Si è chiusa con grande affluenza di pubblico alla Triennale Milano la mostra di Paolo Pellegrin - Confini di umanità, realizzata per Pistoia Dialoghi sull'uomo.
La mostra fotografica, approdata a Milano dopo essere stata a Pistoia, proponeva sessanta scatti, in parte inediti, di uno dei fotografi più apprezzati nel panorama mondiale, grazie al suo impegno e all’innovativa estetica documentaria. Realizzate in Algeria, Egitto, Kurdistan, Palestina, Iraq e Stati Uniti, le immagini sono accompagnate da un video dello stesso Paolo Pellegrin, realizzato in America per indagare le linee razziali che ancora dividono il Paese, confini invisibili ma ancor più insormontabili di quelli fisici. Le immagini coprono un arco temporale di quasi trent’anni, sviluppando, per sottrazione e opposizione, l’impervio percorso della convivenza, ostacolata da muri, guerre, mari in tempesta e deserti, ovvero tutte le frontiere, naturali e artificiali, visibili e invisibili, che dividono, imprigionano e isolano gli esseri umani. La mostra ci conduce dunque lungo i confini dell’umanità, per mostrare lo sforzo continuo, ma necessario, alla base della convivenza.
“Ci sono due modi di comunicare: c’è un tipo di fotografia che si rivela completamente, è un’immagine che parla, dice cose forti e chiare, è molto leggibile, ma è un’indagine finita, è la versione dei fatti del fotografo” dichiara Pellegrin. “L’altra, quella che mi interessa di più, è una fotografia non finita, dove chi guarda ha la possibilità di cominciare un proprio dialogo. È un invito: io ti porto in una direzione, ma il resto del viaggio lo fai tu”.
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