Il corpo in Occidente
Evento gratuitoOrganismo da sanare per la medicina, forza-lavoro da impiegare per l’economia, carne da redimere per la religione, inconscio da liberare per la psicoanalisi, manichino per la moda, in Occidente il corpo ha assunto una pluralità così disparata di significati che non se ne può parlare senza equivoci se non specificandoli.
Questa analisi avverrà a partire dalla grecità che, con Platone, inaugura il dualismo anima e corpo, per poi proseguire con la tradizione giudaico-cristiana che non disponeva di alcun concetto di anima, fino ad approdare a Cartesio che riduce il corpo a organismo, offrendo alla scienza la base per le sue competenze. Dalla “seduzione dell’errore cartesiano” ci salva la fenomenologia che distingue l’organismo dal nostro corpo vivente nel suo rapporto con il mondo della vita. Questo “corpo vivente” non ha bisogno dell’anima per render conto della condizione umana.
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Umberto Galimberti, allievo di Emanuele Severino e Karl Jaspers, è professore di Filosofia della Storia e di Psicologia dinamica all'Università Ca’ Foscari di Venezia, membro dell'International Association for Analytical Psychology. Collabora con la Repubblica. Tra le sue pubblicazioni edite da Feltrinelli ricordiamo: Il tramonto dell’Occidente nella lettura di Heidegger e Jaspers (1975-1984), Il corpo (1983), Gli equivoci dell'anima (1987), Psiche e techne. L'uomo nell'età della tecnica (1999), Orme del sacro (2000), I vizi capitali e i nuovi vizi (2003), Le cose dell’amore (2004), La casa di psiche. Dalla psicoanalisi alla pratica filosofica (2005), L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani (2007), I miti del nostro tempo (2009), Il segreto della domanda. Intorno alle cose umane e divine (2011). È autore unico del Dizionario di psicologia (Utet, 1992, edizione ampliata e aggiornata Garzanti, 1999).
Umberto Galimberti & i Dialoghi
2011
Il programma sarà disponibile a breve...
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